Stanza Di Eliseo
Park Hotel Villa Grazioli
Nel 1613, la villa passò in proprietà del principe Michele Peretti.
Questi, sotto suggerimento di suo fratello cardinale A. Montalto, commissionò la decorazione della quinta stanza al piano nobile ad un pittore della scuola bolognese dei Carracci, probabilmente lo stesso Antonio Carracci, nipote del più celebre Annibale.
L’intera volta è decorata a finti stucchi monocromi sapientemente ombreggiati.
Questi racchiudono un quadro centrale dalla ricca cornice in oro zecchino dove è raffigurato Eliseo mentre contempla il profeta Elia, rapito in cielo su un carro dalle ruote fiammeggianti.
Sui lati maggiori della volta, dai finti stucchi emergono possenti figure maschili disegnate a monocromo che siedono sul davanzale di finestre, da cui si scorgono due paesaggi campestri.
Sui lati minori della volta, nella decorazione a finti stucchi si aprono ovali che contengono altre due scene di paesaggio.
Una di queste è di particolare interesse perché vi è rappresentata la villa stessa, così come doveva apparire alla metà del XVII secolo: sopra il porticato centrale si apre una larga terrazza con balaustra (una colonnina i questa balaustre è stata scoperta durante i lavori di restauro ed è stata lasciata in vista a testimonianza dell’originale architettura della villa) mentre un’importante torre belvedere si erge dal corpo centrale dell’edificio.
Inoltre l’albero rappresentato alla sinistra della villa, ha la stessa tonalità che assume il fogliame del platano in autunno.
Probabilmente quel platano dipinto 400 anni orsono è lo stesso platano che si trova ancora oggi nel giardino della villa.
L’insieme di tutta la composizione della volta è straordinariamente suggestivo per i monocromi illuminati dal basso, ma soprattutto per l’illusorio effetto di curvatura, suggerito dall’ingannevole profondità del davanzale su cui siedono le figure maschili a monocromo.
Il Marchese De Sade, ospite della villa nel 1776, ne rimase particolarmente affascinato.
Ecco cosa scrisse nel suo diario di viaggio: “Questa villa mi è sembrata la più elegante di tutte le ville di Frascati…vi si può ammirare un affresco che rappresenta vari arabeschi in chiaroscuro, così sapientemente ombreggiati che appaiono veri e vien voglia di toccarli.”
L’acquisto della proprietà da parte della famiglia Odescalchi (1683), segnò per la villa un periodo di grandi trasformazioni.
Si trattò di grandi ampliamenti che finirono per modificare completamente la facciata meridionale della villa.
La costruzione di un secondo piano comportò la copertura della terrazza cinquecentesca.
Le due ali laterali furono così inglobate dal piano aggiunto, che anteponendosi all’antico torrione centrale finì per coprirne la visuale.
Il risultato di queste modifiche è l’imponente facciata attuale, alleggerita dal gioco d’ombre e luci creato dalle cornici prospettiche che circondano i finestroni della galleria.